lunedì 22 dicembre 2014

Basta alla guerra tra poveri


Lega e fascisti. C’è chi specula sulle nostre vite. Basta alla guerra tra poveri!

Sappiamo molto bene tutti quanti noi, cittadini e cittadine, italiani e non, lavoratori, studenti, pensionati, precari, disoccupati, quali siano le difficili condizioni di vita dei nostri giorni.
Costretti a scegliere tra diritti e possibilità, schiacciati dalla mancanza di lavoro, dalla precarietà dilagante, dall’assenza di prospettive, dalle difficoltà di arrivare alla quarta settimana o di riuscire a pagare un affitto, la vita quotidiana si è trasformata in una corsa alla sopravvivenza mentre osserviamo il dilagare di corruzione e malaffare.

In questo panorama, si inseriscono personaggi che indirizzano il disagio delle persone contro lo spettro dello straniero, del “negro” o dello zingaro, dell’arabo o del clandestino, come sta dimostrando il caso dell’ex MOI. Parole vuote, ignoranti e pericolose, che usano i migranti come propaganda politica, alimentando un odio tra poveri che, oltre a non portare da nessuna parte, distoglie l’attenzione dalle vere cause di questa crisi che paghiamo tutti quanti, italiani e non, seppure in modo diverso.

In tutto ciò, a inizio dicembre alcuni nuclei famigliari hanno occupato l’ex dormitorio di Via Traves 7 alle Vallette (Torino Nord-Ovest), sostenuti da gruppi dell’estrema destra e dal consigliere comunale Maurizio Marrone (proprio lui che condannava le occupazioni abitative in quanto illegali), dormitorio che sarebbe dovuto essere destinato ad un progetto di condivisione degli spazi tra nuclei famigliari rom e famiglie colpite dall’emergenza abitativa, creando così una situazione di stallo e di tensione.
Ma si può festeggiare per aver strappato un tetto a chi si trova in condizioni uguali o peggiori delle nostre?
Si può pensare che le soluzioni e le alternative possano essere cercate nelle mani di questi gruppi che trovano le responsabilità della povertà nelle nostre città nei migranti, nei rom o tra altri gruppi (insomma i cari vecchi capri espiatori), sempre buon bersaglio per cercare un po’ di risalto mediatico e qualche voto.
Le ultime vicende giudiziarie romane (l’indagine “Mafia Capitale”) hanno mostrato peraltro un preoccupante intreccio di rapporti tra politica e criminalità organizzata che ha evidenziato come i migranti, e non solo, siano divenuti oggetto di speculazione economica da parte di quelle stesse persone che nei quartieri periferici incitavano alla violenza e al razzismo contro l’immigrato: a Tor Sapienza (Roma) quelli che soffiavano sul fuoco stimolando gli assalti al centro per i richiedenti asilo erano gli stessi che coltivavano rapporti clientelari speculando e guadagnando sulla pelle degli immigrati stessi.

“Case agli Italiani!”, “Prima gli Italiani!”, slogan che oggi si ripetono sempre più, che senso hanno se a Torino (città con il maggior rapporto nel 2013 tra numero di sfratti e popolazione) ci sono circa 35.000 case vuote? In questo sarebbe invece necessario richiedere un piano di intervento pubblico volto a trovare soluzioni all’emergenza abitativa, soprattutto per gli strati sociali maggiormente vulnerabili.
Infatti, come detto, sappiamo bene quanto sia complicato oggi vivere serenamente nei nostri quartieri, spazi e rapporti, schiacciati da una crisi non solo economica ma anche sociale.
Ma sappiamo altrettanto bene che la risposta non può e non deve essere, da parte di tutti, l’odio e la rivalsa verso il più povero e il disprezzo verso il diverso. Le soluzioni per “soli italiani”, come se nascessimo col marchio, non servono e non risolveranno niente.
L’unica soluzione attuabile è indirizzare la rabbia e lo sdegno verso le vere cause della “crisi”, rendendoci in prima persona partecipi e autori del cambiamento che vogliamo, usando le uniche armi che conosciamo: la solidarietà, la partecipazione e la lotta.

ANPI sez. "Baroni-Franchetti-Ballario-Rolando"