Apprendiamo di un nuovo attacco alla nostra associazione. A quanto si
legge dalla Stampa il Sindaco Piero Fassino ci ha criticato duramente
definendo “Vergognoso l’attacco dell’ANPI alla Giornata del Ricordo”
(così titolava l’edizione on-line della Stampa fino a stamattina quando è
stato rettificato). Per inciso, alla Stampa non è nemmeno venuto in
mente di sentire anche l’altra parte citata in causa, cioè l’ANPI (e non
è la prima volta).
Leggendo l’articolo si scopre però che non è
stato Fassino ad attaccarci, almeno non direttamente, bensì Antonio
Vatta, presidente dell’ANVGD Piemonte. Durante le celebrazioni ufficiali
del 10 febbraio ha detto: “Nelle ultime settimane hanno avviato una
dolorosa e ingiustificata campagna denigratoria contro il dramma che
colpì la nostra gente e la nostra terra”, “il tentativo vergognoso
dell’Anpi di negare quanto è accaduto in Istria, a Fiume e in Dalmazia:
trecentomila persone costrette ad abbandonare terre abitate da
generazioni. E altre migliaia barbaramente trucidate”.
Per fare
queste dichiarazioni il presidente Vatta o non ha letto/compreso il
nostro volantino oppure qualcuno l’ha male informato. Peraltro, il
fratello Sergio è stato tra gli oratori alla parata di Casapound del 7
febbraio scorso nella zona di Lucento ed il nipote Luigi è stato anche
candidato nonché legale della medesima formazione. La parata di
Casapound non è invece “vergognosa” e provocatoria in una città decorata
con la medaglia d’oro per il contributo resistenziale? Il Sindaco cosa
ne pensa?
Ribadiamo per l’ennesima volta che tutte le nostre
iniziative erano volte a denunciare e contrastare proprio il riemergere
del fascismo, e relativo sdoganamento, e non a negare le foibe.
Emblematico lo scandalo emerso l’anno scorso con il caso Paride Mori,
dove numerosi caduti repubblichini hanno ricevuto dallo Stato italiano,
che si dichiara antifascista, una medaglia in occasione del Giorno del
Ricordo.
Il regime di Mussolini è stato il responsabile della
guerra, dell’invasione e della sanguinosa occupazione della Jugoslavia,
della forzata italianizzazione dell’Istria e della Venezia Giulia, dei
campi di concentramento per slavi e delle numerose stragi contro civili.
Il problema è che l’Italia non ha mai fatto veramente i conti con il
suo passato fascista, basti pensare al mausoleo costruito recentemente
ad Affile in onore al criminale di guerra Graziani.
Dire questo
non significa giustificare o minimizzare le violenze commesse da parte
dei titini, o il dramma dell’esodo, ma serve a dare un quadro completo
degli avvenimenti, e per contrastare il riemergere del fascismo e della
relativa retorica xenofoba e nazionalista, quindi escludente, che si
contrappone apertamente alla pace ed alla fratellanza dei popoli, che
dovrebbero essere i valori fondanti della Giornata del Ricordo.
Ma questo non dovremmo dirlo noi bensì le Istituzioni e le stesse
associazioni degli esuli. Da parte nostra ribadiamo comunque la nostra
disponibilità ad un confronto serio sugli avvenimenti, come già avvenuto
in passato con un dibattito a cui ha partecipato anche la stessa ANVGD.