giovedì 11 febbraio 2016

Comunicato su articolo La Stampa 10/2/16

Apprendiamo di un nuovo attacco alla nostra associazione. A quanto si legge dalla Stampa il Sindaco Piero Fassino ci ha criticato duramente definendo “Vergognoso l’attacco dell’ANPI alla Giornata del Ricordo” (così titolava l’edizione on-line della Stampa fino a stamattina quando è stato rettificato). Per inciso, alla Stampa non è nemmeno venuto in mente di sentire anche l’altra parte citata in causa, cioè l’ANPI (e non è la prima volta).

Leggendo l’articolo si scopre però che non è stato Fassino ad attaccarci, almeno non direttamente, bensì Antonio Vatta, presidente dell’ANVGD Piemonte. Durante le celebrazioni ufficiali del 10 febbraio ha detto: “Nelle ultime settimane hanno avviato una dolorosa e ingiustificata campagna denigratoria contro il dramma che colpì la nostra gente e la nostra terra”, “il tentativo vergognoso dell’Anpi di negare quanto è accaduto in Istria, a Fiume e in Dalmazia: trecentomila persone costrette ad abbandonare terre abitate da generazioni. E altre migliaia barbaramente trucidate”.

Per fare queste dichiarazioni il presidente Vatta o non ha letto/compreso il nostro volantino oppure qualcuno l’ha male informato. Peraltro, il fratello Sergio è stato tra gli oratori alla parata di Casapound del 7 febbraio scorso nella zona di Lucento ed il nipote Luigi è stato anche candidato nonché legale della medesima formazione. La parata di Casapound non è invece “vergognosa” e provocatoria in una città decorata con la medaglia d’oro per il contributo resistenziale? Il Sindaco cosa ne pensa?

Ribadiamo per l’ennesima volta che tutte le nostre iniziative erano volte a denunciare e contrastare proprio il riemergere del fascismo, e relativo sdoganamento, e non a negare le foibe. Emblematico lo scandalo emerso l’anno scorso con il caso Paride Mori, dove numerosi caduti repubblichini hanno ricevuto dallo Stato italiano, che si dichiara antifascista, una medaglia in occasione del Giorno del Ricordo.

Il regime di Mussolini è stato il responsabile della guerra, dell’invasione e della sanguinosa occupazione della Jugoslavia, della forzata italianizzazione dell’Istria e della Venezia Giulia, dei campi di concentramento per slavi e delle numerose stragi contro civili. Il problema è che l’Italia non ha mai fatto veramente i conti con il suo passato fascista, basti pensare al mausoleo costruito recentemente ad Affile in onore al criminale di guerra Graziani.

Dire questo non significa giustificare o minimizzare le violenze commesse da parte dei titini, o il dramma dell’esodo, ma serve a dare un quadro completo degli avvenimenti, e per contrastare il riemergere del fascismo e della relativa retorica xenofoba e nazionalista, quindi escludente, che si contrappone apertamente alla pace ed alla fratellanza dei popoli, che dovrebbero essere i valori fondanti della Giornata del Ricordo.

Ma questo non dovremmo dirlo noi bensì le Istituzioni e le stesse associazioni degli esuli. Da parte nostra ribadiamo comunque la nostra disponibilità ad un confronto serio sugli avvenimenti, come già avvenuto in passato con un dibattito a cui ha partecipato anche la stessa ANVGD.